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Viaggio fra i banchi del CPIA. “Insegnare al CPIA è un sfida”

report di Tempostretto sul CPIA

Utente MEMM574003-psc

da Memm574003-psc

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MESSINA – Storie, culture, vite e sogni diversi si intrecciano ogni pomeriggio fra i banchi di scuola. Gli studenti del Cpia di Messina sono per lo più stranieri, ma ci sono anche italiani che hanno deciso di tornare a studiare da adulti.

Insegnare italiano agli stranieri e far conseguire un titolo di studi agli italiani che provengono dal mondo della dispersione scolastica è una sfida.

C’è chi ha abbandonato la scuola da ragazzino e vuole conseguire un titolo o realizzare una soddisfazione personale.

C’è chi ha bisogno di imparare l’italiano per vivere qui e avere più possibilità di trovare un lavoro dignitoso.

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Il dirigente del Cpia di Messina, Giovanni Galvagno, e i suoi docenti raccontano la loro esperienza professionale. “E’ la scuola più colorata di Messina“, aggiunge Galvagno, che dirige ben 15 sedi fra la città e la provincia. Dalla zona ionica alla tirrenica fino a Lipari, più due sezioni carcerarie. Gli studenti vanno dai 16 anni ad un’età indefinita: il centro, infatti, ha avuto e ha tuttora allievi sessantenni e persino ottantenni.

“I nostri studenti fanno in un anno quello che nella scuola ordinaria si fa in tre”, racconta la professoressa Daniela Bombara.

“Io ho scelto di lasciare la scuola ordinaria per insegnare al Centro provinciale di istruzione per adulti e sto ricevendo delle grandi soddisfazioni. Non so se diamo più noi insegnanti agli studenti o loro a noi”, aggiunge la docente Mariella Grasso. Insieme ai responsabili del punto di erogazione del “Verona Trento”, Giovanni Lazzari e Sonia Truglio, ci mostrano alcune delle classi dei corsi pomeridiani e la multiculturalità che si respira nei corridoi.

Fra le new entry di quest’anno c’è un professore trentenne, che insegna inevitabilmente anche a studenti molto più grandi di lui. “In classe la differenza d’età si assottiglia. Anch’io ho scelto di insegnare italiano agli stranieri e non potrei essere più felice di iniziare la mia carriera qui”, racconta il giovane docente Andrea Fiorista.