“Siamo la scuola più colorata di tutte!”: così apre il pomeriggio Giovanni Galvagno, dirigente scolastico Cpia di Messina (Centro provinciale istruzione agli adulti).
Pieno di colori è, infatti, il pomeriggio curato all’Istituto comprensivo Giuseppe Catalfamo (sede del Cpia, insieme all’Istituto comprensivo Albino Luciani) da Cristina Cucinotta e Sergio Fasulo (referenti Cpia per le sedi dei due Istituti). Il merito è dell’iniziativa “Accogli…Amo”, una merenda condivisa tra studenti di culture diverse, per scambiarsi opinioni ed esperienze scolastiche e divertirsi insieme.
Il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti della provincia di Messina offre ai cittadini stranieri e italiani – che abbiano compiuto il 16esimo anno d’età – percorsi educativi, di formazione, tra primo e secondo livello didattico, o di alfabetizzazione.
Insieme agli studenti e alle loro famiglie, sono tanti i presenti: tutti i docenti che hanno reso possibile l’evento, insieme, appunto, a Cucinotta, Fasulo e al dirigente Galvagno; la Dirigente dell’Albino Luciani Grazia Patanè e il dirigente dell’Istituto Catalfamo Angelo Cavallaro; Padre Sergio Siracusano; il presidente della II Circoscrizione Davide Siracusano e il consigliere Giovanni Danzi; Santino Tornesi, Direttore dell’Ufficio diocesano e regionale per le migrazioni; Salvo Rizzo e Tiziana Tracuzzi, referenti di Libera; infine, Monsignor Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e l’imam Mohamed Refaat, che hanno mostrato ai presenti quanta ricchezza ci sia nella differenza.
“Noi, in quanto siciliani, conosciamo bene cosa voglia dire essere un insieme di tante culture diverse, siamo arabi, normanni, spagnoli. Tante più sono le differenze, tanto più ricco è l’arcobaleno dei colori che si uniscono in un’unica luce. Su tutte le differenze, un unico valore: la fraternità. Mai come oggi ne abbiamo bisogno, mentre gli scenari del mondo sono molto minacciosi, e mai come oggi questo nostro incontro acquista un valore fondamentale” dichiara Monsignor Di Pietro.
A unirsi a lui con un grande abbraccio è l’imam Mohamed Refaat: “Sono felicissimo di essere in mezzo a voi e stupito per questa bellissima organizzazione che parte dal cuore. A Messina il Centro Islamico compie quasi 30 anni, abbiamo fatto tanto insieme. Dirò sempre ai miei ragazzi di dare una giusta dimostrazione di cosa voglia dire essere bravi musulmani, non è quello che vediamo in tv, quei tragici eventi rendono la religione un pretesto per qualcosa di completamente estraneo ad essa. Oggi mi sento orgoglioso di vederci qui”.
Tra le emozioni di queste parole, seguono alcune presentazioni degli studenti: Rosaria mostra un lavoro di denuncia svolto contro la violenza sulle donne e il razzismo; Padre Richard racconta la sua esperienza; Bilal recita la bellissima poesia “La valigia dell’emigrante” di Gianni Rodari.
A concludere la serata è la musica, con l’esibizione del coro Marfania’s Phoenixes, in una serie di brani coinvolgenti come “Il mio canto libero” o “La forza della vita”.
E, poi, spazio alla merenda con dolci provenienti da diverse parti del mondo, dal Marocco alla Tunisia, testimonianza di tutte le culture protagoniste.
Una grande festa di condivisione, comprensione reciproca e confronto, esempio di come la diversità possa diventare un ponte per costruire connessioni più profonde, promuovendo la consapevolezza culturale e abbattendo ogni barriera. Nella speranza che quel cuore della poesia di Rodari – che l’emigrante non riesce a far entrare nella valigia perché “troppa pena aveva a partire” – in questo momento di incontro sia riuscito almeno un po’ a sentirsi di nuovo a casa.
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